Sono passati tre anni dal giorno che e' scoppiata la guerra le Libano nel 2006, tra un mese sono tre anni da quel giorno in cui Naor e' caduto in una di quelle casa nel villaggio di DEBEL in Libano. Il villaggio si trova a quattro kilometri dal confine.
Ieri ero proprio la', ero cosi' vicino ed era cosi' difficile.
Un senso di mancanza e un senso di un misero completamento. Ho visto dove Naor e' stato e dove ha marciato, cosi che mi sono fatto partecipe della sua difficile marcia.
Il panorama e' cosi' bello e molto pastorale, i colori della natura si confondono tra loro , i verdi con i gialli.
Il sole accentua i colori gialli, a il caldo del mese di luglio alza uno strato di nebbiola all'orizzonte che non permette tanta visualita'.
Io mi trovo in vetta a questo monte, Har Adir, alto piu' di mille metri, tutto il territorio libanese vicino al confine si proietta verso di me, tutto pronto su un palmo di mano.
Io cerco il sentiero nel quale Naor e' marciato di notte, in quella notte di Tu Beav ( giorno dell' amore) dove la luna piena illumino' la zona come a mezzo di', come oggi.
Io cerco la palazzetta all'entrata del villaggio Debel nel quale Naor riusci' a riposare qualche ora dopo la marcia dura di notte e prima che il missile lo colpi' assieme a otto compagni di questa querra.
Io cerco il punto nel confine dove Naor apri un valico nella rete e comincio' il suo itinerario verso una avventura di cui non sapeva la sua fine.
Io cerco il villaggio dal quale parti' il missile.
Tutto si puo' vedere da questa vetta dove mi trovo.
Se solo avessero messo una vedetta su questa vetta e in quella notte avrebbero potuto farli tornare indietro sani e salvi... solo se ....
Io sto cercando ancora tante cose senza sapere di che,
forse sto cercando quei ultimi cinque minuti di Naor, in quei minuti nel quale riusci a svegliarsi, capire cio' che accadeva, fare il dovere e cadere .
Tre anni sono passati e non ho pausa nella mia vita, ne' di giorno ne' di notte
Abba
Ieri ero proprio la', ero cosi' vicino ed era cosi' difficile.
Un senso di mancanza e un senso di un misero completamento. Ho visto dove Naor e' stato e dove ha marciato, cosi che mi sono fatto partecipe della sua difficile marcia.
Il panorama e' cosi' bello e molto pastorale, i colori della natura si confondono tra loro , i verdi con i gialli.
Il sole accentua i colori gialli, a il caldo del mese di luglio alza uno strato di nebbiola all'orizzonte che non permette tanta visualita'.
Io mi trovo in vetta a questo monte, Har Adir, alto piu' di mille metri, tutto il territorio libanese vicino al confine si proietta verso di me, tutto pronto su un palmo di mano.
Io cerco il sentiero nel quale Naor e' marciato di notte, in quella notte di Tu Beav ( giorno dell' amore) dove la luna piena illumino' la zona come a mezzo di', come oggi.
Io cerco la palazzetta all'entrata del villaggio Debel nel quale Naor riusci' a riposare qualche ora dopo la marcia dura di notte e prima che il missile lo colpi' assieme a otto compagni di questa querra.
Io cerco il punto nel confine dove Naor apri un valico nella rete e comincio' il suo itinerario verso una avventura di cui non sapeva la sua fine.
Io cerco il villaggio dal quale parti' il missile.
Tutto si puo' vedere da questa vetta dove mi trovo.
Se solo avessero messo una vedetta su questa vetta e in quella notte avrebbero potuto farli tornare indietro sani e salvi... solo se ....
Io sto cercando ancora tante cose senza sapere di che,
forse sto cercando quei ultimi cinque minuti di Naor, in quei minuti nel quale riusci a svegliarsi, capire cio' che accadeva, fare il dovere e cadere .
Tre anni sono passati e non ho pausa nella mia vita, ne' di giorno ne' di notte
Abba