mercoledì, aprile 21, 2010

Israele 2010

Israele oggi e' un paese dove tutto puo' capitare, non parlo di una catastrofe naturale, sebbene anche quella potra' colpire e procurare tante vittime, non parlo di un tzumani e nemmeno di un terremoto parlo di una catastrofe bellica. Una nuova guerra puo' arrivare senza nessun preavviso, dopo che ti sei coricato la sera prima come ogni sera, dopo una trasmissione televisiva qualunque o una partita di calcio sorseggiando la solita birra da pochi shekalim. Birra nazionale buona e fredda.
La doccia fredda la riceveremo ben presto se continueremo nella  direzione di questa massa di impotenti che stanno guidando questo paese.
Isarele  avrebbe potuto essere la guida e l'esempio per tutti i paesi che ci circondano se dopo l'euforia del 1967 e dopo la batosta del 1973 avessimo avuto il coraggio di dire basta con l'uccopazione dei territori. L'Iran non mi fa paura, una bomba atomica non potra' distruggere  ed annientare piu' di 5 milioni di popolazione. La paura mia e' che noi siamo sempre piu' deboli e non solo nell'armamento militare ma nella societa tutta. Non riusciamo a fare a capire ne a coloro che sono al potere, ne ai giovani che vanno all'esercito per dovere che la nostra forza sta solo nel fatto di poter offrire al nemico la possibilita' di essere come noi, uno stato una liberta' umana', una cultura educazione e speranza nel futuro.
Siamo in un periodo tranquillo (attacchi che riceviamo sono sporadici), non ci sono missili su Shderot ne su Kiriat Shmone, kamikaze hanno finito di fare saltare autobus, rapine di aerei e soldati sono diminuiti e solo cio' che e' rimasta la politica di oppressione su un altro popolo condotta da noi israeliani. Proprio noi israeliani o meglio ebrei che abbiamo sopportato il delitto piu' grosso dell'umanita' non possiamo permetterci una situazione di oppressione nei confronti della  una popolazione palestinese.
 Sebbene con tutto cio' che cio' che abbiamo passato e sofferto  ( ed io ne ho subite le conseguenze ) non e' possibile considerare nostro un territorio conquistato con la forza perche' ci spetta a secondo della Bibbia, da Dio e dai religiosi.
La situazione stagnante, senza nessuna iniziativa nostra, la situazione economica che progredisce di gionro in giorno un giorno scoppiera' e ci mettera' di fronte ed una terribile realta'.
Dovremo usare la estrema forza che abbiamo o subiremo una nuova situazione terroristica che non ci permettera' piu' di guardare la televisione in pace o di viaggiare per il paese senza la paura di saltare in aria.
Basta per oggi.
21/04/2010


martedì, aprile 20, 2010

eccomi qui

Sono passati mesi e non ho scritto su come va la famiglia.
Cominciamo dalla mamma: sta benino dopo aver compiuto i suoi 87 anni vive da sola in kibbutz e dopo una mattinata abbastanza attiva fra cucinato e un po' di attivita' nel club degli anziani, cerca di passare le ore del pomeriggio che sono un po' lunghe con la televisione e le telefonate. Ha la fortuna di avere una familiare come la Bruna ( per me adesso si chiama "puffetta") la quale non sgarra un giorno e sta con lei al telefono per ore ed ore.

Mia figlia Liran sta finendo e studia sodo per gli esami di maturita'.

Yanir continua a lavorare con i bambini al doposcuola e da da fare con piu' di sessanta bambini dell'eta di sette - otto anni.

Aylon continua a lavorare con i pesci speciali in un allevamento di pesci per vasche, noi li chiamamo pesci dorati e piu' che altro per l'esportazione.

Naor. Sono quasi quattro anni che ci ha lasciato. il dolore si fa piu' grande di anno in anno. ieri abbiamo celebrato yom hazikaron, il giorno della memoria.dopo la celebrazione ( non religiosa) al cimitero, cerimonia solenne, sentita, commovente, abbiamo ospitato in casa piu' di ottanta persone tra familiari ed amici e giovani compagni dei 25 anni di felicita' che ci ha donato. Non posso dire che questa giornata mi fa sentire piu' vicino allo stato d'Israele, la sua morte non ha risolto molto e questo stato non e' ancora arrivato a poterci dare quel senso di piacere dove poter vivere con serenita' per il futuro degli altri figli e dei nipoti che stanno crescendo a vista d'occhio.

Doron fa la vita del cittadino, la vita di una citta come Tel aviv, frenetica caotica pesante ma anche piacevole, frivola, di entusiasmo.Si cura della sua unica figlia ( per il momento) Yali.

Dikla attiva nel suo lavoro di grafica, tre figli da allevare, ( oggi e' il compleanno di Maya e Gal, e tra due settimane di Yuval) che non e' facile. Passeranno casa tra poco e ricostruiscono sulla vecchia una nuova villa.

Barbara dopo aver lasciato il lavoro di Tel aviv insegna full time al liceo. e la vita continua sebbene tutto.

Io passo i giorni nel ricordo ma anche cerco il futuro. sono attivo e spero di godermi questa estate nel modo migliore. Mi preparo per una gita in Polonia invitato dal corpo del genio ( quello di Naor) in una rappresentativa di soldati in visita nei luoghi dell'olocausto. non sara facile. ma niete adesso e' facile ed ho deciso di accettare l'offerta.
Continuo a dipingere, fotografare, filmare e passeggiare.