28 DICEMBRE 2008
Siamo gia'al secondo giorno di guerra. Io sono distante dal centro della tragedia piu' di duecento chilometri, pero' mia figlia stamane ha ricevuto il primo avvertimento, i missili si stanno avvicinando ed uno e' caduto pochi chilometri dalla loro abitazione. Cosa ne penso? Dopo cio' che abbiamo passato piu' di due anni fa con la perdita di Naor in una guerra che poteva essere evitata, il film ricomincia da capo con la speranza di una fine diversa. Purtroppo altre famiglie si aggiungeranno alla lunga lista di quelli che piangono, giorno giorno, famiglie Israeliane e Palestinesi. E' cosi difficile credere in una guerra giusta e fare cio' che facciamo per poter difendersi da attacchi non giusti e continui che vogliono logorare la vita quotidiana di una lunga fetta della popolazione.
E' difficile essere equilibrati di fronte alle vittime innocenti che vengono fatte vedere dalla media, sebbene si pensi che tutto cio' poteva essere evitato se la volonta', la ragione e interessi umanitari fossero messi in prima linea, invece di pattuglie di aerei e kassami.
Dicono che sara' lunga. Anche la guerra del libano, cosi lunga che per noi non e' ancora finita. Adesso si intreccia con questo nuovo confronto e le stesse domande vengono poste. Intervenire anche per via di terra? Cosa ci prevede il futuro? Il numero di vittime sara sopportabile?
Qualunque sia il numero non sara' mai sopportabile per chi lo paga. Una tragedia per tutti in un paese dove purtroppo non esiste soluzione, dove il fanatismo religioso ( da ambo le parti) comanda e non puo' dare spazio ad un colloquio produttivo. Io sto' di nuovo vedendo il film ...e' appena cominciato nessuno ci ha rivelato la fine.
Siamo gia'al secondo giorno di guerra. Io sono distante dal centro della tragedia piu' di duecento chilometri, pero' mia figlia stamane ha ricevuto il primo avvertimento, i missili si stanno avvicinando ed uno e' caduto pochi chilometri dalla loro abitazione. Cosa ne penso? Dopo cio' che abbiamo passato piu' di due anni fa con la perdita di Naor in una guerra che poteva essere evitata, il film ricomincia da capo con la speranza di una fine diversa. Purtroppo altre famiglie si aggiungeranno alla lunga lista di quelli che piangono, giorno giorno, famiglie Israeliane e Palestinesi. E' cosi difficile credere in una guerra giusta e fare cio' che facciamo per poter difendersi da attacchi non giusti e continui che vogliono logorare la vita quotidiana di una lunga fetta della popolazione.
E' difficile essere equilibrati di fronte alle vittime innocenti che vengono fatte vedere dalla media, sebbene si pensi che tutto cio' poteva essere evitato se la volonta', la ragione e interessi umanitari fossero messi in prima linea, invece di pattuglie di aerei e kassami.
Dicono che sara' lunga. Anche la guerra del libano, cosi lunga che per noi non e' ancora finita. Adesso si intreccia con questo nuovo confronto e le stesse domande vengono poste. Intervenire anche per via di terra? Cosa ci prevede il futuro? Il numero di vittime sara sopportabile?
Qualunque sia il numero non sara' mai sopportabile per chi lo paga. Una tragedia per tutti in un paese dove purtroppo non esiste soluzione, dove il fanatismo religioso ( da ambo le parti) comanda e non puo' dare spazio ad un colloquio produttivo. Io sto' di nuovo vedendo il film ...e' appena cominciato nessuno ci ha rivelato la fine.