domenica, novembre 01, 2009

INTERVISTA AD AVNER FATTA DAL VIDEO DEL KIBBUTZ - 11-2009

 In questo sito si puo' vedere il video del kibbutz fatto dal nostro gruppo di fotografi e editori.
per il momento  senza la traduzione in italiano !!

parte prima 
http://www.youtube.com/watch?v=Z1BlGqFSnHo

parte seconda
http://www.youtube.com/watch?v=Xcz75lAyIIE

piu' o meno tutti e due i filmati 11 minuti !!

Avner



domenica, settembre 27, 2009

giorno del kippur 2009 ricordi del passato

Il giorno del kippur e' stato per me sempre correlato alla guerra. a quella guerra che scoppio' il sabato 6 ottobre del 1973, dopo la caduta di Naor nel 2006 , si e' sovrapposto a quel trauma personale un trauma ancora piu ampio. duro , particolare e cosi l'associazione, il pensiero a quei giorni difficile della guerra e' piu' vago.
In ogni modo ho deciso oggi di cercare le mie sensazioni passate durante quei giorni ed anche cercare di lasciare scritto per i figli parte del passato.
Quando arrivai in Israele, nel dicembre del 1968, ero cosi' sicuro che la pace fosse alle soglie, ci crdevo e credevo anche negli arabi, credovo che quella guerra del 1967 avesse portato in oltre allo spirito bellico, entusiamo e prosperita' anche un pensiero su come andare avanti verso una pace. I paesi arabi avevano capito che con la forza non si puo' distruggere Israele, purtroppo Israele non capi' allora e mai negli ultimi quaranta anni che la pace si fa con i nemici. Non bisogna ancora oggi dopo tante delusioni avere fiducia sia in noi stessi che nei palestinesi. solo cosi si puo' arrivare ad una soluzione.
I tre anni dopo l'alia' sono passati in un baleno.
Tra la difficolta' di introdursi in kibbutz, poi il matrimonio con Tamar la nacita di due figli a distanza di poche mesi uno d'altro(Dikla, Doron ), l'assorbimento della mia mamma Clara e mio fratello Guido nel kibbutz, gli studi di pittura al villaggio artistico di En hod assieme al lavoro fisico nella fabbrica del kibbutz non mi lasciarono spazio per capire che la situazione politica e militare dello stato fosse molto piu' complicata.
Si viveva in una atmosfera di prosperita' economica e sebbene la "guerra d' attasha'" che durante questi anni continuava lungo le sponde del canale di Suez a procurare le sue vittime giorno per giorno la cosa veniva considerata ( certamente non per quelle famiglie colpite) come parte del vivere, parte della nostra lotta per l'esistenza della popolazione e dello stato. Tutto cio' era lontano da casa, milluimnikim nel Sinai, nel Golan o in Cisgiordania o a Gaza era parte della nostra esistenza e credo che chi andava lo accettasse anche in modo pacato senza farsi tante domande.
In quei tre anni fui anche mandato al mio tironut (CAR) per solo tre mesi,( a Sebastia e poi a Zrifin) essendo nuovo immigrato e all'eta' di 27 anni. Allora avevo gia' mia figlia Dikla' di pochi mesi, ed era il 1970, ricordo bene la data perche' proprio in quel periodo si svolgeva il campionato del mondo in Messico  dove Israele conquisto' ( altra conquista forse piu' bella...!) il pareggio con l'Italia. Il periodo del tironut fu quello piu' difficile nella mia vita ( fino allo scoppio della guerra), mi fu difficilissimo sopportare le condizioni , le imposizioni, le umiliazioni che giovani ( piscioni appena svezzati) soldati procurassero a uomini come me e come i miei camerati gia' con famiglie, moglie e figli. Il primo giorno dell'esercitazioni ancora non in divisa ebbi uno svenimento cosa che pero' non mi dette nessuna agevolazione.
La distanza da Tamara e da la mia figlia Dikla che era appena nata ( 04-11-1969) fu molto sentita in quel periodo anche perche' la possibilita' di usare il telefono fu molto difficile. Non esistevano telefoni nelle case e il PELEPHON era ancora nei sogni degli scenziati.
Ne uscii dopo tre mesi con il compito e  il diploma di soldato specializzato nel funzionamento di mortai da 120 millimetri montati su cingolati. ( piccole jip corrazzate).
Dopo un anno fui richiamato a milluim per l'organizzazione di un reggimento nuovo che comprendeva grossa parte dei "diplomati" del Car, ottanta per cento nuovi immigranti che non capivano ancora bene l'ebraico e non sapevano farsi comprendere, tutti come me.
I capi delle unita' e del reggimento erano giovani nati in Israele, soldati fatti, dopo piu' di tre anni di addestramento, i quali passando ai milluim ( le riserve) e dato anche l'eta' piu' avanzata il comportamento divento' piu' facile, intimo e amichevole. Dopo queste tre settimane di milluim non indossai piu' i vestiti verdi dell'esercito fino al 6 ottobre 1973.
La notizia o meglio il bisbiglio della notizia che e' scoppiata la guerra arrivo' in kibbutz nella mattinata.
Noi giovani scegliemmo quel giorno del Kippur ( come in tutti gli altri anni) per giocare una partita a calcio durante la quale qualcuno ci chiamo' dicendoci che la situazione era difficile e che tutti noi dovevamo cominciare ad organizzarci.
Ricordo poco di quelle ore dopo la notizia, Tamara cerco' di rassicurarmi che forse non mi chiameranno dato che non eravamo addrestati nel migliore dei modi. Cominciai ad organizzare la borsa come che dovessi andare ai mlluim, finche' arrivo' , mi sembra tramite la segreteria del kibbutz, il messaggio di essere pronto perche' una macchina mi sarebbe venuto a prelevare. Fui all'estremo delle mie forze, cercai di non pensare anche perche non potevo pensare a cio' che mi aspettava, non avevo la minima idea cosa fosse andare alla guerra, il distacco dalla casa, dalla moglie e da mia figli Dikla e Doron fu la cosa piu' difficile.
mi ricordo che mi dissero che Nissim avrebbe preso in mano tutti i compiti nell reparto di produzione dove lavoravo e non sarebbe stato arruolato perche la fabbrica era riconosciuta come produtrice utile per lo stato anche in guerra. Eravamo tutti nell'entrata della hadar hohel ( sala da pranzo), non sapevo cosa dire non pensai al fatto che forse non li avrei piu' visti, non ricordo per niente dove fosse stata mia mamma e Guido ( forse era arruolato come tanchista ), non ricordo le parole ultime di Tamara ricordo i baci e gli ultimi abbracci di quei momenti che mi separai da loro. Il taxista mi chiamo' di venire che si parte. Cosi' partii per l'ignoto.furono le otto e mezza di sera.
Destinazione Castina vicino a Beer Sheva.
Certamente in macchina il pensiero passo' verso tutto quello che lascavo dietro di me, non avevo paura ma stavo male, mi faceva male la pancia ma tenevo duro per il momento era solo una passeggiata in macchina.
All'improvviso mi assali' il panico perche facendo l'inventario di cio' che avevo messo nella borsa, riscontrai che avevo dimenticato l'asciugamano e mi feci un propblema di come avrei potuto fare senza durante il futuro che mi aspettava.
Mi ritrovai dopo poche ore alla base di preparazione, non avevo la minima idea di cosa succedesse, il posto era cosi caotico, gli ordini venivano dati da tanti comandanti dato che nessuno veramente sapeva prendere in mano la situazione.Io non conoscevo nessuno. Non ricordavo i nomi dei soldati che furono con me tanti mesi prima nella prima e ultima esercitazione.
Solo qualche faccia riconobbi.Il primo fu Yohanan Ghidron, il quale mi riconobbe perche' io appartenevo alla sua unita "sollela alef" (batteria numero uno).In quel momento fui molto felice di vederlo. Non ero solo. Dopo di che vidi un'altro ragazzo col quale scambiammo qualche parola era il cugino della Claretta W. di Milano. Altra faccia conosciuta fu quella di Yankale Shahar, che allora conobbi solo attraverso Avraham suo fratello e direttore del collegio di Torino dove passai la mia gioventu'. Questa fu vera sorpresa .... assieme nello stesso reggimento. Credo che vedere altre persone conosciute e anche loro nella stessa situazione mi rafforzo' un po', tutti avevano lasciato la casa chi madri e fratelli chi moglie e bambini.
Credo che io fossi il primo che Yohannan incontro' al suo arrivo alla base e purtroppo io fui l'ultimo ad essere di fronte ai suoi occhi quando fu colpito e mori'.
Si parti' verso il canale di Suez sulla strada della costa nel primo scontro con gli egiziani mori uno dei nostri compagni durante l'esplosione del cingolato.
Il 14-ottobre fu una ulteriore giornata del combattimneto e Yohanan cadde accanto a me io i salvai.
Tornai a casa il 10 marzo del 1994 per ricominciare un po' a vivere fino al 9-08-2006.
Questo e' il mio Kippur, pensare a quella vita che sarebbe potuta essere diversa se gli uomini fossero stati diversi, sia noi che loro.

venerdì, settembre 04, 2009

MOSTRA DI DIPINTI AD OLIO AVNER CALO' 02-09-09

Mercoledi' 2 settembre 2009 alle sette di sera si e' aperta una mostra di quadri fatti da me durante gli ultimi anni. Il Centro Italiano di cultura di Haifa si e' offerto di organizzare questa mostra dove hanno partecipato il giorno dell'inaugurazione piu di ottanta persone.
Ecco il link del sito dove potrete vedere il giorno dell'apertura, i quadri, e i discorsi di inaugurazione.

sabato, agosto 08, 2009

3 anni senza Naor

Sono passati tre anni senza Naor. La mia esistenza e' mutilata.
La mia vita e' un susseguirsi di minuti, ore, giorni,mesi ed anni dove la vita normale fatta di discorsi, pensieri, preoccupazioni, giochi, desideri, amore, e' contaminata da una macchia di sangue.
Si vive perche' ci si alza la mattina, si vive perche' non si vuole finire in un baratro di depressione, si vive perche' la mente ti aiuta a sopportare il dolore fisico e quello interiore. Vivi perche' hai per chi. Figli, moglie, nipoti, madre hanno ancora bisogno di te.
Domani il nove Agosto duemilanove ricorderemo Naor che ci ha lasciato tre anni fa.
E' assurdo che un padre debba ricordare la data di morte di un figlio che ha vissuto solo piu' di venticinque anni.
Volevamo non ricordare questa data cosi funesta, volevamo dopo tre anni rinchiudersi in casa da soli con il nostro dolore e pensare e rivangare solo alle cose belle di Naor, atutto cio' che ci ha fatto genitori felici.... ma la vita e' piu' forte del nostro volere e dato che non viviamo in una sfera isolata siamo stati sviati in una riunione fra amici e parenti dove sara' ricordato Naor.

giovedì, luglio 09, 2009

08-07-2009 dal monte Adir vi vede il Libano




Sono passati tre anni dal giorno che e' scoppiata la guerra le Libano nel 2006, tra un mese sono tre anni da quel giorno in cui Naor e' caduto in una di quelle casa nel villaggio di DEBEL in Libano. Il villaggio si trova a quattro kilometri dal confine.
Ieri ero proprio la', ero cosi' vicino ed era cosi' difficile.
Un senso di mancanza e un senso di un misero completamento. Ho visto dove Naor e' stato e dove ha marciato, cosi che mi sono fatto partecipe della sua difficile marcia.
Il panorama e' cosi' bello e molto pastorale, i colori della natura si confondono tra loro , i verdi con i gialli.
Il sole accentua i colori gialli, a il caldo del mese di luglio alza uno strato di nebbiola all'orizzonte che non permette tanta visualita'.
Io mi trovo in vetta a questo monte, Har Adir, alto piu' di mille metri, tutto il territorio libanese vicino al confine si proietta verso di me, tutto pronto su un palmo di mano.
Io cerco il sentiero nel quale Naor e' marciato di notte, in quella notte di Tu Beav ( giorno dell' amore) dove la luna piena illumino' la zona come a mezzo di', come oggi.
Io cerco la palazzetta all'entrata del villaggio Debel nel quale Naor riusci' a riposare qualche ora dopo la marcia dura di notte e prima che il missile lo colpi' assieme a otto compagni di questa querra.
Io cerco il punto nel confine dove Naor apri un valico nella rete e comincio' il suo itinerario verso una avventura di cui non sapeva la sua fine.
Io cerco il villaggio dal quale parti' il missile.
Tutto si puo' vedere da questa vetta dove mi trovo.
Se solo avessero messo una vedetta su questa vetta e in quella notte avrebbero potuto farli tornare indietro sani e salvi... solo se ....
Io sto cercando ancora tante cose senza sapere di che,
forse sto cercando quei ultimi cinque minuti di Naor, in quei minuti nel quale riusci a svegliarsi, capire cio' che accadeva, fare il dovere e cadere .
Tre anni sono passati e non ho pausa nella mia vita, ne' di giorno ne' di notte
Abba




sabato, giugno 20, 2009

20-06-2009 bat mitzva Maya henkin



Abbiamo festeggiamo il bat mitzva della figlia di Dikla' la mia prima nipote Maya.Una festa in kibbutz con la partecipazione della famiglia proprio ristretta tanto che con i bambini eravamo solo poco piu' di 70 partecipanti. Tutto e' stato organizato sia da me che da i miei figli e con gli altri nonni e la famiglia che anche vivono in kibbutz.


Io e mia figlia abbiamo detto qualche parola di augurio, Dikla' ha ricordato la mancanza di sua madre e di Naor in questa ricorrenza.


La nonna Clara e' venuta ed e' stata molto contenta dell'atmosfera. ecco la foto!!!




lunedì, maggio 11, 2009

NOVITA' DEGLI ULTIMI MESI - marzo-maggio

Eccomi qui, con qualche notizia.
Abbiamo passato un mese abbastanza difficile, mesi di compleanni, Naor, Mamma Clara, Alon, e poi Yom Hazikaron.
Per il giono dell'indipendenza gli amici di Naor hanno organizzato una gita di tre giorni al nord dal mare mediterraneo al kineret per 65 km con una piccola cerimonia alla fine ( vedere il link) Noi anche abbiamo partecipato.
Aylon ha finito l'esercito ed e' tornato in Kibbutz dove ha ripreso a lavorare nelle vasche dei pesci ornamentali.
Liran si sta preparando per una parte degli esami di maturita' sebbne ne avra' ancora un ano per finire.
Yanir ha deciso di fare la richiesta di diventare membro del kibbutz e lavora come istruttore dei bambini nel doposcuola.
La mamma e' passata nella nuova casa e dopo un giorno si e' rotta la spalla ed e' stat ricoverata nella casa di riposo del kibutz. Oggi e' tornata a casa in buone condizioni.
L'albero genealogico della famiglia Servi-Calo' e' stato un po' aggiornato ( vedere link).
Io faccio il pensionato.
tutto per oggi.

mercoledì, aprile 29, 2009

YOM HAZIKARON 2009 - FILM AL NAOR

Oggi abbiamo ricordato Naor assieme a tanti amici, parenti e compagni di classe dell'esercito della vita.

Il film qui aggiunto e' stato preparato lo scorso anno da Doron e da me, qui aggiunto il link.

http://yes.walla.co.il/?w=2/8616/1475689

mercoledì, aprile 22, 2009

mese di aprile 2009 CASA NUOVA E SEDER PESAH






























































Il mese di aprile sta quasi passando e per fare un consuntivo si puo' dire che non sia atato per tutti noi un mese facile.Rosalba e' venuta dall'Italia per fare il trasloco della casa della mamma Clara, la quale e' passata in una casa un po' piu' piccola ma piu' centrale in Kibbutz. La casa e' anche vicino alla casa di riposo tanto che cosi avrebbe potuto sfruttare un po' i loro servizi, mangiare nella sala da pranzo loro, partecipare alle attivita' ricreative ma anche gioire ancora della propria indipendenza in casa propria.
Abbiamo fatto veramente un buon lavoro nell'ampliare l'ambiente con una pergola chiusa e un deposito fuori per serbare tutto quello (quasi tutto) che aveva nella casa precedente. Giornali, lana, soprammobili ...insomma tutta una vita di quaranta anni in Israele.
Rosalba addetta alle pulizie e l'ordine e' stata eccezionale con la mia coadiuvazioni per i trasporti vari.
Abbiamo passato il seder in sala da pranzo del kibbutz con altri 900 invitati ed e' stato piacevole assieme ai figli nipoti e parenti.
Purtropppo il giorno dopo la nonna e' caduta e si e rotta la spalla .....dopo aver dormito solo una notte nella casa nuova.
La caduta e stata in casa di Rosalba e fortunatamente e' andata benino dato che avrebbe potuto a questa eta' andare peggio.
Adesso sta proprio sfruttando i servizi della casa di riposo con la speranza che in poche settimane potra' muovere il braccio (destro) e tornare acasa sua.





Marcella e Debora sono venuti a trovare la nonna, Dina di Aldo, Moshe Ghedalia e Debora Lea, Maurizio e famiglia, Gigliola ed Ernestina e Debora dall'Italia arriveranno domani.
ecco qui un po' di foto.











sabato, marzo 14, 2009

lo zio Renzo

Lo zio Renzo era il fratello piu grande di mio papa' Renato
Lo ricordo benissimo sebbene solamente nei mie primi anni che vissi a Firenze il legame era piu' vicino.
Finche' a 13 anni andai a Torino e poi tutta la mia famiglia si sposto' a Milano, i contatti furono piu' rari.
Ci incontravamo sempre alle feste in casa del nonno Guido e della nonna Emma, capod'anno, Pesah e kippur.
Oltre a questi incontri mi ricordo che lo zio mi invitava alla partita della Fiorentina e dato che aveva l'abbonamento avevamo anche dei buoni posti.
aggiungo qui' tre poesie scritte dallo zio Renzo e avute da Paola.
IL MIO NONNINO
Della gente che pratica il mercato
Centrale,
nelle ore del mattino
ed anche chi una volta sol vi è entrato
certo conoscerà il mio bel nonnino
esso è un vecchietto arzillo e sempre forte più forte di quei giovani che vien ora ei sempre a tutte le intemperie sorte e la mattina s'alza di buonora.
Dentro il mercato lo conoscon tutti
anche quelli che vanno ad acquistare
e quei che vendon carne, pesce e frutta
quando lo vedon lo voglion salutare
ma credete che il mio nonno l'è avvezzo, e poi, di certa merce se n'intende quando compra qualcosa tira il prezzo e i suoi denari sempre ben li spende.
E quindi lo vediam tutto contento
col paltò grigio e con la borsa nera
ch'è tutta piena, ed ei la regge a stento pel desinar v'è la provvista intera.
Egli ha comprato del buon parmigiano
di quel che tempo addietro si mangiava.
Dice frassè: "questo l'è buono e sano,
un mese fa, questo non si trovava".
Arriva a casa per far la colazione
prende il formaggio e comincia a grattare si fa della minestra la porzione mette il formaggio e comincia a mangiare.


GUGLIELMINA
Conosco una graziosa bambinetta:
ha una testina bionda e un fiocco rosa
questa bambina è la mia cuginetta
è una fanciulla bella ed amorosa
essa l'è una bambina un po' vivace
vivace in casa, e talvolta anche a scuola giocare in compagnia ad essa piace e mai non si diverte a giocar sola La bimbetta si chiama Guglielmina a scuola essa non forza la sua mente perchè sempre ha i pensier da birichina però essa l'è molto intelligente.
Alla Bubi però bisognerebbe
che crescesse la voglia di studiare
preziosa bimba ella diventerebbe
una bimba da fare innamorare.


RENATINO
Ma non credete che il mio fratellino
sia molto al disotto di Guglielmina
egli è un ragazzo vispo e birichino
e ha qualche pregio di più di sua cugina Quand'esso qualche cosa vuole fare e sa che mamma parrebbene contenta, dalla voglia allor si fa aiutare ma quando questa manca, sempre stenta.
Egli compisce gli undici anni ad Aprile
ed ora fa la quarta elementare
è un ragazzo grazioso e assai gentile
e vestito di lusso fa incantare
se mio fratello fosse un po' più alto
per gli anni suoi sarebbe un bel bambino speriam che tutto a un tratto faccia un salto ora tutti lo chiaman Tombolino!!!

mercoledì, marzo 11, 2009

NONNA CLARA 86 ANNI





La mamma ha 86 anni oggi.
Abbiamo festeggiato a casa sua portandogli qualche regalino,
il piu' bello questo poster fatto da Dikla sotto mia ordinazione e preparazione.






http://www.yousendit.com/transfer.php?action=batch_download&batch_id=U0d3bGtLU1A3bUR2Wmc9PQ

In questo sito si puo' download il poster fatto per il compleanno (8 m)











giovedì, febbraio 19, 2009

26-02-2009


Oggi siamo stati a Kiriat Onu una cittadina vicino a Tel Aviv dove abbiamo assistito all'inaugurazione di un piccolo parco di divertimenti a nome dell'ufficiale Nati Yaav che e' caduto assieme a Naor. La famiglia che ha fatto questa iniziativa ha voluto che assieme a Nati fossero ricordati gli altri otto soldati che sono caduti nella stesso posto, Debel Nel Libano assieme aloro figlio e marito.
Ogni famiglia ha piantato un albero, nove alberi circondano il parco. La cerimonia e' stata molto commovente con una partecipazione di tanta gente oltre alle famiglie dei caduti.










Oggi Aylon ha finito l'esercito ed e' tornato a casa assieme a noi per godersi un mese di vacanza del fine esercito, il 27-03-09 sara' il congedo ufficiale. Auguri Aylon, tre anni sono stati cosi difficili per tutti noi ed immagino che per te siano stati ancora di piu', il disagio accanto al dolore,
lo sforzo accanto all'amarezza, e per di piu' respirare l'aria della base dove anche Naor aveva vissuto per un lungo periodo.


Oggi Liran ha ricevuto la lettera nella quale viene chiamata per la prima visita per l'arruolamento all'esercito. La" piccola" Liran 17 anni a luglio comincia anche lei ad affrontare questa esperienza che non e' da poco, piena di emozioni, esitazioni, paure, incognito e noi come genitori ancora tante ansie.





giovedì, febbraio 05, 2009

YANIR- FEBBRAIO 2009

.Questa settimana Yanir e' partito per l'India, o meglio per Goa,dove si trattera' per un mese
E' la seconda volta che Yanir lascia Israele per l'India. La volta scorsa era pochi mesi prima che mori' Naor.

lunedì, gennaio 26, 2009

2-2009 scritto da Clara - ricordi del passato

Avevo computo 12 anni e avevo finito le scuole elementari al paese natio di Pitigliano, dove nacqui nel 1923.
Uno dei problesi che ci facevamo fu quello di come proseguire gli studi, per noi ebrei era l'inizio del peggio che sarebbe arrivato tempo dopo.
Intanto la mamma( Elda Servi) sempre lei a decidere, parlo' con la zia Amelia che risiedeva nell'alto Italia, vicino a Milano, e fu deciso per me che avrei frequentato la scuola media , per tre anni di avviamento commerciale, per poi entrare nella Banca "Monte dei Paschi di Siena " a Pitigliano dove mio padre era direttore di questa Banca.
Finiti gli studi e trascorsa la villeggiatura come al solito, entrai a fare parte della Banca e cosi iniziai l'esperienza del lavoro, sebbene le incertezze del futuro erano alla porta, e nel 1938 dovetti uscirne assieme a mio padre dato le leggi raziali.
Gli studi che feci a Gallarate, furono molto impegnativi, durante il primo anno fui accolta in una classe dove si insegnavano ben 14 materie, compresa computisteria, pratica commerciale, igiene, scienze, musica ecc.ecc. Nel secondo anno voleveano addirittura eliminare il corso, ma la mia zia insitette cosi tanto affinche' fossero aggiunte le necessarie materie. La sola richiesta della nostra famiglia non fu abbastanza cosi che solo dopo che altre famiglie volevano che il corso continuasse potei continuare il secondo anno e cosi anche l'ultimo dove eravamo in classe 5 femmine e 23 maschi.
Cosi che' ebbi la possibilita' di ottenere il diplama delle scuole commerciali. Tornai a Pitigliano a vivere con la famiglia.
Fu cosi che si arrivo' al 1938 anno che furono introdotte le leggi raziali e fu l'inizio del peggior periodo per noi ebrei e per l'Italia. Anche nel lavoro, durante e dopo la guerra, col mio diploma non potei fare molto dato che molti uomini erano disoccupati e avevano la precedenza sulle donne anche su quelle che avevano studiato un po' come me.

mercoledì, gennaio 21, 2009

RICORDI D'INFANZIA

Avendo trovato questo articolo del mio amico e compagno dell'infanzia e della gioventu' cosi giusto e sentito, mi sono preso il permesso di aggiungerlo al mio blog che parla di me e della mia famiglia.
Non ho nessun dubbio di quanto la signorina Vita abbia fatto per tutti noi in quel collegio di Torino. e mi associo a quanto Ugo, in particolare scrive nella parte finale.
Anche per me traguardi che io ho raggiunto sono dovuti in parte alla signorina Vita che con i suoi aiuti morali e materiali mi ha fatto arrivare a capire la vita ed affrontarla, pensando sempre che esiste chi ha bisogno.
Avner Calo'
kibbutz Maagan M ichael
Ricordi

La signorina Laura ed io
di Ugo Caffaz

Ho provato vera commozione nel leggere il bel libro di Anna Segre sulla famiglia Vita e sulla loro casa in Corso Re Umberto 61. A volte,quando faccio un bilancio della mia vita,penso che fra mille difficoltà ho avuto anche tanta fortuna. Una cosa è certa: devo praticamente tutto ad una personcina eccezionale quale fu Laura Vita. Mi prese sottobraccio a dodici anni nel lontano e freddo 1958 e per quasi dieci anni mi accompagnò negli studi, nelle crisi e nei recuperi, sempre con il sorriso sulla bocca, senza chiedere nulla in cambio, neppure un grazie, viziandomi come avrebbe fatto una mamma particolarmente affettuosa e protettiva, ma soprattutto non lasciandomi mai solo. La signorina Vita, come la chiamavamo noi dell’Orfanotrofio di Via Cesare Lombroso, 13, aiutava tutti, come viene ricordato nel libro, ma calibrava il suo intervento secondo quello che lei riteneva più giusto, più adatto al singolo caso. Non dava a nessuno la sensazione di ricevere elemosine. Sosteneva che l’unico modo di aiutare una persona è quello di fornirgli i mezzi per aiutarsi da sé. Una volta comprò una auto usata ad un "assistito" dalla Comunità perché potesse lavorare. La cosa ovviamente sollevò critiche, ma quando doveva difendere gli altri si batteva come un leone. In realtà con me esagerò. Riceveva una "paghetta" dai fratelli, se non ricordo male di quarantamila lire al mese. Io allora lavoravo l’estate per mantenermi agli studi durante l’inverno, ma non capivo come mai i soldi in banca non finissero rapidamente, anche perché con i primi guadagni mi comprai una Vespa. Un giorno chiesi spiegazioni alla signorina Vita e lei confessò: reintegrava mensilmente il mio conto con diecimila lire! Ecco perché duravano tanto i miei risparmi. Ma gli episodi da raccontare sarebbero infiniti. Una volta mi telefonò raggiante perché era morto un ebreo ricco, piccolo di statura come me e lei si era accaparrata l’intero guardaroba. Dovevo andare subito da lei per le correzioni eventualmente necessarie. Si mise in ginocchio per segnare l’orlo dei pantaloni. Pensava di non fare mai abbastanza. Ebbe persino a lamentarsi di non essere più giovane per poter portare me ed altri a divertirci: una dedizione senza limiti.
Mi porterò sempre dentro il rammarico di non essere corso da lei in ospedale. Non mi ero reso conto della gravità della situazione e, lavorando lontano da Torino, pensai di farle visita al ritorno. Superficialità giovanile. Ad un amico che invece ci andò chiese di starmi vicino e di aiutarmi perché secondo lei, e probabilmente aveva ragione, ero fragile e quindi bisognoso di sostegno. La ricordo sempre di corsa, con una borsa più grande di lei, piccola e sorridente, piena di energia. Per due tre anni ho mangiato spesso di Sabato a casa sua,con Giulia, Arrigo e Leonardo Debenedetti che poi erano ovviamente il mio oculista e il mio medico. Un medico un po’ particolare Nardo, come lo chiamavano gli amici. Memore dei campi di sterminio pensava che la febbre dovesse essere molto alta per essere presa in considerazione. Figuratevi quando gli dissi che avevo l’esaurimento nervoso! Si arrabbiò moltissimo. Ma la signorina Vita anche quella volta mi viziò e mi mandò a parlare con Luisa Levi, nota psichiatra. Leonardo era molto simpatico. A tavola polemizzava spesso con Giulia anche perché lui voleva mangiare sempre carne e lei glielo contestava e lui le ricordava risentito che ad Auschwitz si moriva per mancanza di proteine. Mi ricordo che a Laura dava del tu mentre a Giulia del lei. Una volta lo vidi esaminare un depliant della Fulvia coupè. Gli domandai se voleva cambiare la sua Appia con quel modello sportivo (assolutamente inadatto pensavo io) e lui sorridendo come un bambino mi rispose: "Mi piacerebbe tanto!" La comprò e anche su questo Giulia ebbe da ridire perché in quattro ovviamente sarebbero stati scomodi. Ma Laura sorrideva e, come con tutti, lo viziava, pensando, credo, che se lo meritava dopo quello che aveva passato. Giulia, che voleva apparire burbera, in realtà era buona e colta. Mi aiutò per l’esame da privatista in italiano e latino. Per il greco la signorina Laura mi pagò altre lezioni private. Però si dava da fare anche per trovarmi piccoli lavoretti, credo a scopo più educativo che altro. Non ricordo un rimprovero anche quando questo probabilmente sarebbe stato giusto. Ma non per lei. Ecco perché,come ho già detto, quando faccio il bilancio della mia vita penso a come sarebbe stata contenta la Signorina Laura nel vedere i traguardi che ho raggiunto. Grazie a lei.

lunedì, gennaio 19, 2009

ALBERO GENEALOGICO DELLA FAMIGLIA SERVI CALO'

All'Universita' di Tel Aviv si trova il Museo delle Famiglie Ebraiche, in ebraico Bet hatefuzon in inglese Museum of Jewish People, dato che mi trovo due volte alla settimana all'universita' sono entrato in una sala di computers dove c'e la raccolta delle informazioni.
Tramite il computer e' possibile ottenere informazione sulle nostre famiglie e cosi' inscrivendomi al programma mi e' stato possibile cominciare a compilare l'albero della nostra famiglia anche da casa .
Qui il link per poter controllare quanto ho potuto fare fino adesso. Vi prego di sapermi dire cosa non e' esatto in modo che possa cambiare, se mi arriveranno' ulteriori dati saro' grato a tutti e potro' inserirli.

 link for albero genealogico della famiglia Servi Calo

domenica, gennaio 18, 2009

POESIA

Giorni fa per caso sfogliando un libro in un negozio ho trovato questa poesia che mi ha colpito molto, adatta a Naor e adatta a me. Ho decisa di tradurla in Italiano e in ebraico. Naor nacque in primavera Naor ci ha lasciato in una calda giornata d'estate prima del raccolto...
CHRISTINA ROSSETTI SCRITTRICE INGLESE DI ORIGINI ITALIANE
An End ( Christina Rossetti ).

Love, strong as Death, is dead,
Come, let us make his bed
Among the dying flowers:
A green turf at his head;
And a stone at his feet,
Whereon we may sit
In the quiet evening hours.

He was born in the spring,
And died before the harvesting:
On the last warm summer day
He left us; he would not stay
For autumn twilight cold and gray.

Sit we by his grave, and sing
He is gone away.
To few chords and sad and low
Sing we so:
Be our eyes fixed on the grass
Shadow-veiled as the years pass,
While we think of all that was
In the long ago.









Una fine (Christina Rossetti)

L'Amore, forte come la morte, e' finito
vieni, facciamo il suo letto
tra fiori morenti:

un prato verde alla sua testa
e una pietra ai suoi piedi,
ed or possiamo sederci
in quelle calme ore della sera.

Era nato in primavera
e mori' prima della raccolta del grano
nell' ultimo caldo giorno estivo
ci ha lasciato,non voleva rimanere
per il crepuscolo dell'autunno freddo e grigio.

Sediamoci vicino alla sua tomba e cantiamo
e' andato via
con pochi accordi tristi e bassi
cantiamo cosi:
Con i nostri occhi fissi sul prato
velato di ombre come che passano gli anni
mentre pensiamo a tutto cio che fu'
nel tempo passato
.