venerdì, maggio 28, 2010

'TUTTO QUANTO PUO' ESSERE INTERESSANTE E' QUI

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sito su  censimento famiglie ebraiche di Firenze nel 1841compresa la  famiglia Calo
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giovedì, maggio 20, 2010

La mia andata nei campi di sterminio in Polonia

Ho cercato la parola  "massa" che in ebraico significa gita, marcia, percorso, una vita,una esistenza ed anche non esistenza o viaggio alla fine credo di aver trovato la parola giusta almeno per me: andata in Polonia.
Avevo pensato di andare in Polonia gia dai tempi che miei figli avevano cominciato queste andate in gruppo della scuola o meglio della "shihva" del Kibbutz.
La shihva in kibbutz e' il gruppo dei "figli del kibbutz" che sono nati nella stessa annata, tra settembre e ottobre dell'anno dopo. Questi figli si ritrovano in piccoli gruppi prima in peuton( nido per bambini) sino a tre anni, poi all'asilo (gan) fino a sei anni, in seguito alle elementari tutti assieme per poi separarsi in gruppi nel liceo regionale a seconda delle "megamot" , indirizzi di studio, arte, fotografia, biologia, tecnologia ed altre.
Pur essendo suddivisi l'educazione kibbuzistica la ricevono durante le ore del pomeriggio quando vengono a riunirsi nella "shihva", il loro posto di raduno e' un "moadon" (club), nel quale fanno le "peulot" ai piu' piccoli o partecipano alle riunioni con istruttori piu' grandi d'eta'. Tutti i miei quattro figli  nati da Barbara hanno fatto questa "andata in Polonia " all'eta' di diciassette anni assieme a tutta la loro Shihva'. Passarono in quei tempi lezioni ed esperienze preliminarie come dire, un vero e proprio corso di preparazione culturale e emotivo e adesso e ' quanto io sto passando prima della partenza. Essendo gia' in eta' avanzata e nell'era dell'internet non e' difficile farsi da solo una sistematica ricerca su quanto avvenne in quei tempi sia sulla famiglia che sull'Italia , sul popolo ebraico e sull'umanita' in generale. Sto rileggendo "Se questo e' un uomo" di Primo Levi .Terribile. Unica parola che mi sento di esprimere. Impossibile? No.
La partenza sara' il 13.06.2010 il ritorno dopo cinque giorni. Il gruppo quello dell'esecito Israeliano. Io come padre di un soldato che e' caduto in una guerra, come padre di Naor che e' caduto forse non invano e' caduto per portare aiuto ai suoi compagni feriti. Non sara' facile questo viaggio ma ho deciso di farlo anche perche' data la mia eta' e' meglio prendere cio' che la vita di offre. Naor anche e' stato in quei posti e da quando mi ricordo torno' impressionato e piu' maturo. Certamente a tutti fa pensare. Un enorme disgrazia nazionale accanto a una disgrazia personale sara' in quei luoghi di tristezza.
Avner finito di scrivere il 28-05-2010

mercoledì, maggio 12, 2010

IL SOGNO E NAOR

SEI TORNATO IN SOGNO DOPO PIU' DI UN ANNO
16-04-2010
PRIMA DEL GIORNO del YOM HAZIKARON 2010



Il sogno fu in parte uguale al precedente
Lo stesso scenario.
Ti ho aspettato per molto tempo, e stanotte sei con me, con noi.
Piacevole, sebbene parte del sonno fu anche incubi
Risveglio, realta', illusini, tutto assieme
Era notte.
Eravama in una  grande casa in kibbuz, molte stanze.
Amici strani introdussero visitatori a dormire nelle nostre stanze,
Tutto cio' cosi vicino a noi.
C'erano due stanze, con letti e mobile vari, Barbara le teneva segrete
Ero un po' arrabbiato.
Ci alzammo di notte sentimmo rumori.
Un amico anziano entro' con il badante filippino,
Lo curava con cure mistiche
Il mio amico soffriva di depressione.
Il filippino raccoglieva nella nostra casa carboni dentro recipienti.
Adatti per curare, lo pregai di farla finita.
Ero un po' arrabbiato
Tu, Naor, sei apparso con una maglietta verde, un po' "shlumper",
Pero', con una apparenza imponente.
Ti tocchai, volevo essere sicuro che proprio fossi tu!
Un grosso abbraccio a me e alla mamma
Chiesi a Barbara. " Si, io lo vedo" fu la risposta
Domandai ai figli, loro non lo vedevano.
Sei rimasto per molto tempo e ci hai detto che tornerai un altro giorno.
Sei venuto anche per vedere gli amici
Non ricordo come ci separammo, pero' sento ancora il tuo tocco,
Il tuo abbraccio caldo e forte
Non volevi mangiare, tutto il tempo ci guardavi,
Puntavi il tuo sguardo su di noi, come tu cercassi una liberazione
Ma non potemmo aiutarti.



Cio' che mi ha occupato questa settimana sono state due cose

12-05-2010
Cio' che mi ha occupato questa settimana sono state due cose

la prima cosa che da venerdi' il telefonino ha smesso di funzionare. cosa che certamente oggi giorno mette in panico tutti ..( penso?!!) , l'mpossibilita' di essere raggiungibile a tutte le ore e a tutti i minuti mi ha messo in uno stato di insicurezza e difficolta'. La perdita di tutti i numeri telefonici !!! E perche' queste cose capitano proprio di Venerdi Sabato giornate che nessuno puo' aiutarmi? Dopo questo primo attacco di panico, ho pensato che forse non sara' difficile passare la fine settimana come era nei tempi "antichi" che si viveva lo stesso ed anche abbastanza tranquilli senza quel "cazzetto" che ci portiamo adesso sempre attaccato o alla cintura o in tasca o in macchina.

Chi pero' mi ha salvato o mi ha aiutato e' stata la mia diletta moglie la quale mi ha ricordato di un telefonino riserva pronto per l'uso trasportando la memoria. Naturalmente mi ricordo' il mio disprezzo che ebbi nel fatto che voleva allora serbare il telefonino vecchio avuto in prestito. Nuova prova che le mogli hanno "quasi" sempre ragione e bisogna imparare a tenere la bocca chiusa.

La seconda cosa la giornata di studi passata a Gerusalemme , preparazione per la visita in Polonia il prossimo mese .
Dopo che i programmi sono stati cambiati negli ultimi giorni ho passato questa giornata senza Barbara.
Un soldato di Zikron mi e' venuto a prendere alle sei del mattino e mi ha riportato indietro alle nove di sera. Il tempo lungo in macchina l'abbiamo trascorso in una conversazione piacevo questo ragazzo di venricinque anni potrebbe essere mio figlio. Lui ha perso il padre quando aveva pochi mesi. Un ragazzo alla buona come tutti i soldati israeliani molto sicuro di se. Lavora nell'esercito nel "חיל המודעין " informazione segreta. Si chiama Oz che in ebraico significa "forza".
Al nostro arrivo oltre al fatto di presentarci a parte dei partecipanti l'organizazione ci ha accolto a "Yad Vashem", con caffe ' e briosche. Il mio capo gruppo si chiama Yoram Zahor ed era otto anni fa capo generale della polizia militare , persona molto preparata da tutti i punti di vista e piacevole nella conversazione e nelle sue attenzioni verso di me e anche verso la mia "collega nel dolore"  una madre che ha perso il figlio  di 19 anni in un incidente durante il periodo dell'esercito .Si chiama Tamar Sat membro del kibbutz Yagur luogo  non molto distate da Maagan Michael. Credo che abbia cinque anni piu' di me quindi settanta ma in buone condizioni fisiche e mentali. Abbiamo trovato affinita' comuni. E' stata insegnate d'arte per trent'anni e dipinge. E stata molto carina e mi serbava sempre il posto accanto a lei nelle conferenze che abbiamo seguito in questa giornata di studi. Abbiamo partecipato a due conferenze una sulla situazione degli ebrei in Polonia e le ragioni che hanno portato ad essere il paese piu' popolato di ebrei nell'Europa nel 1900. Abbiamo anche fatto la visita al museo con tanto di guida e alla fine un incontro con un superstite dei campi di concentramento che ha raccontato la sua allucinante storia per sopravvivere.
Abbiamo anche avuto un incontro con il gruppo dei soldati con i quali partecipero' alla settimana in Polonia, soldati giovani uomini e donne parte ufficiali o soldati di grado. Ogniuno ha dovuto presentarsi al mio turno ho parlato di Naor con tanto di lascrime agli occhi. Ho smesso e sono passato a parlare della mia famiglia, la guerra, la Svizzera e mia di 87 madre che vive fino ad oggi il periodo della  seconda guerra mondiale  giorno per giorno. Il rapporto con i miei figli che tutti hanno fatto questa esperienza e la convivenza della mia personale tragedia, la perdita di un figlio, con la tragedia del popolo ebraico. queste sono i punti che cerchero' di mettere a fuoco durante questo periodo e questa gita in Polonia. Non e' e non sara' facile essere in mezzo a tantio soldati, non sara' facile sentire e partecipare al sentimento militaristico che e' naturalmente intrinsito in tale gruppo che partecipera' alle cerimonie in Polonia. Io non ci sono. Non dobbiamo abbare il capo ma anche non c' e bisogno di alzarlo troppo.
La domanda e': Se nel 1939 lo stato d'Israele fosse esistito ci sarebbe stata la Shoa?
Ho letto pochi giorni fa questa frase:
Non si puo dare la una spiegazione alla Shoa' senza pensare al fatto che Hitler fosse un demente.
E tutti gli altri ? 
Con Tamar ( la psicologa) oggi abbiamo ricordato tutto cio'. Mi sono ricordato del fatto che per l'esercito italiano non fui abile per deficenza toracica, ma Naor era diverso da me grande, forte e imponente come lo ho descritto nel sogno. Lui non e' stato rifiutato. Abbiamo parlato di quanto fu difficile per me nella mia adolescenza il fatto di essere basso di altezza e il complesso che avevo in quel periodo, cosa che i miei figli non hanno preso. I figli tutti sicuri nelle loro azioni e nel carattere dovuto anche dalla loro presenza fisica ( Yanir forse in parte piu' vicino a me).
Siamo passati al sogno ed abbiamo deciso che la settimana prossima finiremo di parlarne.